Equidistanze
Residenze Artistiche è una residenza per artisti ospitata in una casa colonica romagnola di fine ‘700 nata nel 2020.
Gli artisti e le artiste selezionate tramite bando vivono un periodo di due settimane a stretto contatto con gli organizzatori e le curatrici del progetto, che vivono anch’essi, per tutta la durata dell’iniziativa, nella stessa abitazione: questo costituisce un fattore fondamentale per la creazione di un solido rapporto tra artisti, curatori, opere e, soprattutto, comunità. Dal 2022 la residenza ̀ si è concentrata sulla realizzazione di opere murarie e installative esterne, avvalendosi dell’aiuto dei cittadini del paese e dei paesi limitrofi, incominciando a concretizzare l’idea di un museo a cielo aperto, fruibile tutto l’anno da chiunque, che parli del territorio al territorio.
In questi tre anni siamo riusciti a portare moltissimo pubblico dalle città alla campagna, in un luogo che prima non era assolutamente considerato; siamo riusciti a far capire ai paesani, alcuni, le ragioni del nostro progetto e dell’importanza che ha per noi. Molti degli artisti coinvolti hanno lavorato con altre istituzioni del territorio, come il Museo Nazionale di Ravenna, Rete Almagià, il Museo Diocesano di Faenza e altri curatori e curatrici; con alcuni abbiamo iniziato un contratto di collaborazione continuativa per altri progetti. Per noi, l’inserimento nel mondo lavorativo dei giovani artisti è uno degli obbiettivi primari e, con molti di loro, è stato possibile e proficuo.
Ci riteniamo soddisfatti del percorso che stiamo facendo e crediamo di poter crescere ancora molto.

Nelle tre edizioni passate sono stati ospitati 62 artisti che hanno prodotto 27 opere permanenti nella stessa cittadina, 25 opere realizzate su muri il cui uso è stato consentito dai proprietari e 2 proprio all’interno del ca- sale, visibili dalla strada. Le funzioni future verso le quali verte il progetto sono molteplici: innanzitutto creare, negli anni, un museo a cielo aperto, un dispositivo culturale che trasformi i luoghi poco considerati in un campo di indagine per artisti, curatori, cittadini e amministrazioni; successivamente ci interessa mettere in moto una piccola riqualificazione urbana per il borgo rurale di Filetto, valorizzandone il territorio e risvegliando la curiosità̀ per questo luogo; infine, crediamo sia importante restituire alla comunità̀di Filetto e a quella circo- stante la fruizione di luoghi ed aree verdi marginalizzate e dimenticate. L’edizione 2022, che ha visto la partecipazione di 10 artisti, in particolare si è concentrata sulla realizzazione di opere di land e street art che hanno dialogato direttamente con il territorio, in un’ottica di sostenibilità̀dell’arte e delle sue materie prime, l’utilizzo di materiali e spazi marginali di recupero come parte del patrimonio locale. Sono state prodotte in totale 16 opere che rimangono a disposizione di chiunque le voglia ammirare. Per l’edizione 2023 vogliamo continuare la realizzazione del museo itinerante organizzando molti più̀eventi per il pubblico durante i due mesi estivi in cui gli artisti vengono ospitati, in modo da restituire un’immagine più̀dettagliata e profonda del progetto, che indubbiamente, ha risvolti sociali, oltre che artistici, importanti. Vogliamo istituire un premio ed anche riuscire a rimborsare agli artisti le spese di viaggio. Necessitiamo di un budget cospicuo per il noleggio dei macchinari che consentono la realizzazione dei murales come bracci meccanici ed elevatori. Vogliamo ampliare la rete dei professionisti culturali ed invitare professionisti anche da luoghi lontani e da istituzioni di rilievo nazionale ed internazionale.
I destinatari del progetto sono in primis i cittadini del borgo rurale ma anche quelli di tutte le città limitrofe: il pubblico, fruitore delle varie attività, la ̀ comunità̀di Filetto e delle città circostanti (Filetto si trova venti minuti di macchina da Ravenna, Forlì̀ e Faenza, meno di un’ora di distanza da Bologna e Rimini). In secundis gli artisti selezionati per le residenze artistiche, che accedono ad uno spazio più̀ confortevole e adatto alla produzione delle loro opere, contribuendo all’ingresso nel mondo del lavoro artistico di giovani artisti e permettendogli di creare legami e connessioni con altre realtà̀ della zona ma non solo. L’edificio che ospita le residenze, già luogo significativo per la sperimentazione e l’innovazione delle pratiche artistiche, diventa così un luogo di incontro e scambio tra artisti e comunità locale. I suddetti destinatari del progetto possono svolgere molteplici atti- vità che creano relazioni tra gli abitanti di Filetto, gli artisti presenti in residenza, i curatori, gli organizzatori, gli ospiti ma anche tutto il pubblico circostante che nelle passate edizioni ha manifestato un enorme interesse nei confronti del progetto stesso. Le iniziative settimanali in programma per il pubblico negli ultimi due anni hanno spaziato tra aperitivi e cene organizzate in collaborazione con i ristoranti locali, una chiamata pubblica ai cittadini di Filetto e delle località̀ limitrofe
per avere la possibilità̀ di installare opere nei giardini delle loro case e creare tour guidati gratuiti, convenzioni con ristoranti, agriturismi e B&B, corsi di cucina vegana romagnola, dirette Radio, Dj set e musica dal vivo all’aperto, eventi second-hand, incontri e presentazioni di libri, laboratori, sleeping concert (concerto all’aperto durante tutta la notte con susseguirsi di artisti diversi). Per tutto il periodo di residenza sono attive anche delle dirette Instagram e un’assidua comunicazione social per rendere fruibile questi eventi al maggior numero di persone possibile. Il target di riferimento è così cresciuto negli anni e, cosa ancora più̀interessante, si è diversificato moltissimo, riuscendo a rag- giungere pubblici di età, interessi e ̀ provenienze diverse.

La proprietà̀ dove si svolgono le residenze è stata realizzata alla fine del 1700, originariamente parte di un comprensorio di poderi che anticamente era conosciuto come “Podere Giardino”. Fu acquistata dalla fami- glia che attualmente ne è proprietaria intorno ai primi anni del 1900 al fine di utilizzarla come casa colonica. Difatti la proprietà̀ è composta da molteplici stanze molto ampie adibite ad ospitare più̀ gruppi familiari i cui componenti, al tempo, lavoravano in qualità̀di mezzadri nelle terre circostanti. Dal 1971 la struttura è stata utilizzata come civile abitazione dai proprietari fino al 2007. Nel 1980 il corpo è stato ristrutturato e nel 2020 la proprietà̀è stata risanata ed è tornata a vivere a seguito delle residenze artistiche. L’intera proprietà̀ è composta da un giardino di 3000 mq (ca.) e un edificio di 500 mq (ca.). L’abitazione principale è composta da sedici vani su due piani, con un totale di cinque camere da letto, quattro bagni, due salotti, sala da pranzo, una cucina, una dispensa, un garage e un ripostiglio. Esternamente è presente un pergolato. La scelta di questa località̀non è casuale in quanto, negli ultimi anni, le zone rurali della nostra provincia non sono state frequentemente prese in considerazione dalle attività̀ di carattere culturale. Infatti, molte associazioni nell’ultimo periodo si stanno attivando per lo sviluppo di eventi, iniziative e progetti che mirino a rivalutare determinate zone “dimenticate”, sostenendo di conseguenza tutte le attività̀ economiche presenti sul territorio e collaborando con comunità̀ e operatori culturali locali. Infatti, il podere rappresenta un nuovo punto di riferimento per la comunità̀locale in quanto, a seguito delle prime edizioni di Equidistanze | Residenze Artistiche, è stato possibile riacquisire un senso di appartenenza nei confronti di un luogo storico non valorizzato poiché̀ isolato e poco considerato. Il Podere è frequentato anche dagli abitanti del paese che, dal 2021, hanno messo a disposizione anche i loro giardini per permettere agli artisti di lavorarci. L’unica cosa che non è stata facile, o perlomeno veloce, è stata instaurare un rapporto con gli abitanti del paese che, all’inizio, erano un po’ diffidenti. Sapevamo che non sarebbe stato immediato, così, dal 2020, abbiamo iniziato a frequentare i luoghi di aggregazione del paese, come il circolo, il bar, l’alimentari, le osterie limitrofe. Piano piano abbiamo cominciato a parlare del nostro progetto, a fargli conoscere gli artisti, a passare del tempo insieme cercando di capire il loro punto di vista. In questi tre anni siamo riusciti ad instaurare un rapporto profondo con molti degli abitanti del paese, che ora ci portano la frutta e la ver- dura dei loro orti, ci donano le loro pareti per far dipingere gli artisti, ci invitano a cena, ecc. Ovviamente non siamo entrati nelle grazie di tutti, ma piano piano vediamo che sempre più persone si avvicinano al progetto e sono incuriosite dalle opere che diventano parte integrante dei luoghi da loro vissuti quotidiana- mente.
La progettazione inizierà̀a febbraio 2023 e in primavera uscirà̀il bando di selezione. Di solito il bando chiude a fine maggio e gli artisti scelti vengono resi pubblici all’inizio di giugno. Le residenze si svolgono nei mesi di luglio e agosto, mesi in cui gli artisti lavorano alle opere e in cui vengono organizzati vari eventi per il pubblico come studio visit, aperitivi, presentazione degli artisti, presentazioni di libri, concertini. Tutti eventi atti alla divulgazione del progetto e allo scambio di conoscenze tra artisti, operatori culturali e pubblico. A settembre si svolge l’evento di restituzione che dura 2 o 3 giorni e in cui vengono presentate le opere e organizzati tour gratuiti per la cittadinanza.
Di seguito l’elenco dei soggetti con i quali lavoriamo abitualmente per il progetto Equidistanze.
- Associazione Norma aps: associazione ravennate femminile che si occupa di arte emergente e che trova la sua massima espressione nell’evento annuale VISIBILE, che si svolge a Ravenna a novembre alle artificierie Almagià e con il quale collaboriamo attivamente dal 2020.
- Cisim: luogo a Lido Adriano (RA) gestito dall’Associazione “Il lato oscuro della costa” che da anni organizza laboratori di arte, musica rap e teatro per il popolo di Lido Adriano che si compone di più di 100 etnie diverse. La collaborazione è nata nel 2021.
- Ravenna Teatro: in particolare con la compagnia “Il teatro delle Albe” che patrocina il nostro progetto dal 2021.
- Comune di Ravenna- Assessorato al Decentramento: in compartecipazione per il 2021 • Banca Credito Cooperativo BCC: sponsor 2023.
- Fondazione del Monte di Ravenna e Bologna: sponsor 2022 e forse 2023.
- Indastria: associazione culturale ravennate che dal 2014 organizza il festival di arte urbana Subsidenze e con la quale collaboriamo attivamente fin dalla prima edizione.
- Associazione Mu: associazione molto attiva nel territorio che promuove musica sperimentale e con la quale collaboriamo dal 2020 nella gestione degli eventi musicali.
- RSE live streaming: canale di divulgazione web con il quale collaboriamo dal 2020.
- Circolo don Luigi Fabbri: il circolo del paese di Filetto con il quale collaboriamo strettamente dal 2021.
- Comitato cittadino di particolare Filetto-Pilastro.
• Museo Nazionale di Ravenna: unico museo statale della città. Dal 2022 alcuni artisti delle residenze vengono scelti per esporre al museo con la collaborazione della direttrice Emanuela Fiori.